Implantologia

L'implantologia
Un dente, per stare al "suo posto", deve avere una radice. Quando viene a mancare la radice naturale, la scelta d'elezione (nonchè la più conservativa nei confronti degli altri denti) è l'impianto.

L'impianto è una radice artificiale in titanio.

Per dirla in maniera grossolana, è una vite che viene posizionata nell'osso dove manca il dente.
La moderna implantologia è una pratica quotidiana, svolta a livello ambulatoriale, ma che presuppone uno studio e una progettazione preliminari specifici per ogni singolo caso.

La Visita per gli impianti

La visita implantologica e la successiva pianificazione sono momenti di fondamentale importanza per il successo clinico.

Verrà effettuata un’attenta valutazione dell’occlusione dentale, si stabilirà l’eventuale presenza di lesioni cariose, gengivite o parodontite e verranno considerati i fattori di rischio, come patologie sistemiche, diabete o abitudine al fumo.

La programmazione dell’intervento andrà fatta dopo l’analisi della sede implantare mediante radiografie (endorale, ortopanoramica e TAC): è infatti fondamentale valutare la quantità di osso residuo e il rapporto con altre strutture anatomiche importanti (pavimento del seno mascellare, fosse nasali, nervo alveolare inferiore).

Come avviene l intervento?

L’inserimento di un impianto è un atto chirurgico in cui si va a sostituire i denti mancanti con viti in titanio inserite nell’osso e che saranno le nuove “radici” per i futuri denti.

Gli impianti possono sostenere denti singoli o gruppi di denti.

La fase chirurgica avviene in anestesia locale. Vengono inseriti gli impianti e si suturano i tessuti gengivali in modo da coprire completamente gli impianti.

Dopo un periodo di guarigione da 3 a 6 mesi, necessario per consentire l’osteointegrazione degli impianti, si procede a “scoprire” gli impianti dalla gengiva e si inseriscono delle viti di guarigione: a questo punto inizia la fase di protesizzazione, ovvero si “mettono i denti”.

Come si può sostituire un dente mancante senza rovinare i denti adiacenti?

Ricorrendo ad un impianto, che impedirà al suo dente antagonista di avere una sovraeruzione e ai denti vicini di collassare verso lo spazio vuoto, alterando così la masticazione.

Quando scegliere un impianto al posto di un ponte?

Il Dentista valuta di volta in volta la situazione specifica del paziente, cercando la soluzione migliore per lui.

In linea di massima, se i denti vicini a quello mancante non hanno subito precedenti terapie e sono sani e integri, è consigliato inserire un impianto, evitando così di comprometterli.

Se invece i denti adiacenti sono già stati interessati da interventi rilevanti, è possibile ricorrere ad un ponte, valutando comunque anche in questo caso se sia effettivamente la scelta migliore.

Tutti possono ricorrere agli impianti? Esiste un limite di età?

Chiunque abbia completato la crescita ossea e sia in buona salute può ricorrere agli impianti.

I diabetici possono ricorrere agli impianti?

Il diabete è un fattore di rischio importante solo nel caso in cui il paziente risulti costantemente scompensato. Coloro che seguono una terapia possono tranquillamente affrontare l’intervento di posizionamento degli impianti. È consigliabile eseguire il trattamento a metà mattina, dopo la colazione, con la glicemia sotto controllo.

Quanto tempo richiede l’inserimento di un impianto?

Solitamente l’intervento di inserimento di un impianto richiede circa un’ora di tempo. Se vengono rispettate alcune regole pre e post-chirurgiche la guarigione avviene in fretta e senza conseguenze.

I punti vengono rimossi dopo 7 giorni durante il controllo di routine.

Qual è la vita media degli impianti?

Non c’è un vero e proprio limite. Gli studi a disposizione oggigiorno, con lunghi follow-up decennali, riguardano impianti inseriti molti anni fa e già certificano risultati ottimi nel lungo periodo: tutto fa pensare che il progresso di materiali e tecnologie sposti ancora più in là nel tempo la vita media di un impianto.

In ogni caso, tutto dipende dalla precisione e dalla pulizia del manufatto, dal rispetto di regolari controlli periodici, dall’igiene orale domiciliare e dalla qualità delle sedute di Igiene Orale professionale eseguite in Studio.

Può verificarsi il rigetto di un impianto?

I materiali impiegati per la fabbricazione degli impianti sono biocompatibili e non consentono il rigetto.

Può invece accedere che l’impianto non si integri nell’osso: questo può dipendere da molteplici fattori, tra cui i più importanti sono legati alla fase di inserimento dell’impianto, al grado di sterilità dell’ambiente in cui si opera e alla qualità della protesi dentale che viene applicata.

È possibile inserire un impianto subito dopo l’estrazione di un dente?

Sì. Questa tecnica prende il nome di “impianto post-estrattivo immediato”. Può tuttavia essere realizzata solo in determinati casi, quando le condizioni lo consentono.

Le corone su impianti sono avvitate o cementate?

Nello Studio Marcellini Lorvetti le corone e i ponti su impianti sono preferibilmente avvitate: questo consente una maggior facilità di smontaggio, pulizia e precisione.

Tuttavia ci possono essere alcuni casi in cui si richiede la tecnica cementata.

Se ho poco osso, posso inserire lo stesso degli impianti?

Sì. È necessario ricorrere a tecniche di rigenerazione ossea: nel mascellare superiore uno degli esempi è la tecnica di “rialzo del seno”, mentre in mandibola possono essere effettuati degli innesti ossei.

Il fumo può influire sulla durata degli impianti?

Sì, il fumo può aumentare sensibilmente la possibilità di perdita precoce dell’impianto. È pertanto consigliabile ridurre il fumo e curare l’igiene orale.

Che cos’è il carico immediato?

L’implantologia a carico immediato consente una riabilitazione funzionale ed estetica contestuale all’inserimento dell’impianto: viene sostanzialmente inserita una protesi provvisoria (dente o denti) nella stessa seduta.

È però necessario che le indagini radiografiche e cliniche preliminari possano prevedere l’utilizzo di questa tecnica, anche se il tutto dovrà poi essere confermato in via definitiva in sede d’intervento chirurgico.

Il carico immediato è legato a diversi fattori, come la quantità e la qualità ossea, la quantità di tessuti molli e la posizione dell’impianto che deve garantire da subito una buona stabilità primaria.

impianti

impianti2

Copyrights ©2016: Clinico - Responsive Medical and Health Template

Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso.

Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.